
Dopo tre anni dalla scomparsa, il ricordo lasciato da Filippo Cantoni è vivo più che mai.
A testimoniarlo, il duomo di Colorno ieri gremito per assistere alla messa celebrata da don Antonio Mazzi, da sempre vicino alla famiglia Cantoni e alle iniziative promosse da Sostegno Ovale Onlus, affiancato da don Marcello Benedini e don Luciano Carrer. “Quando si ama, non si muore mai – ha detto il presbitero giornalista durante una toccante omelia – quando c’è amore siamo tutti vivi. I ragazzi che seguo da 40 anni attraverso le mie attività non sono tossici, ma persone che non sono state amate, o amate nel modo sbagliato. Amare è difficile. Amare è dolore. Quando pensate a Filippo ricordatevi di questo. Il cuore di Filippo è dentro di noi e pulsa in una coppia di genitori che, in un momento tragico, hanno saputo pensare anche ai figli degli altri”.
Poi un accenno al modo di intendere lo sport: “Don Bosco diceva che i ragazzi, prima di andare in chiesa, devono giocare, fare sport. Noi tutti abbiamo il dovere di rimettere in piedi questo sistema, è la strada giusta perché lo sport è amicizia, aggregazione, sorriso”. In seguito ha preso la parola Stefano, padre di Filippo: “Oltre alle iniziative che stiamo portando avanti col “Sorriso che non si dimentica”, avremmo voluto fare di più. Avremmo voluto donare gli organi, ma in seguito alla prolungata permanenza in acqua del corpo di Filippo e il conseguente annegamento, non è stato possibile. Difficile condividere il dolore, ognuno lo vive e lo interpreta a modo suo. Noi l’abbiamo condiviso con i giovani, gli amici di Filippo e non solo, attraverso l’assegnazione delle tre borse di studio pensate in suo ricordo. Quando i giovani si mobilitano spontaneamente, dimostrano una grande forza ed è da qui che siamo ripartiti, i giovani sono il nostro futuro”.
La giornata in ricordo di Filippo è stata denominata “L’eco di un Sorriso”, il significato metaforico rimanda alle onde sonore che si propagano in ogni direzione lasciando un segno. Così come i progetti ideati in questi anni, partiti da un evento tragico come la prematura scomparsa di “Pippo”, ma in grado di regalare sogni ed emozioni nel futuro prossimo, grazie soprattutto al coinvolgimento dei giovani, vero motore trainante dei nostri progetti. Molti dei presenti si sono poi ritrovati al cinema Juventus di via XX Settembre per assistere alla proiezione di un video commemorativo.
Sul palco, invitati da Giovanni Mazzi di Sostegno Ovale Onlus, sono saliti i vincitori delle passate edizioni delle borse di studio che mirano ad incentivare e premiare le doti artistiche, umane e scolastiche dei ragazzi.
Erano presenti Ayomide Folorunso e Jaspreet Kaur, vincitrici del premio Filippo Cantoni Dieci e Lode, Michele Slawitz, Luca Rastelli, Alberto Costella, Giovanni Rollo e Tommaso Derossi, detentori del Premio Filippo Cantoni, Riccardo Raffaele, Davide Ciotoli e Matteo Archetti vincitori del premio Best of Match.
Assenti per motivi personali Paolo Bonfiglio, tra i primi premiati due anni fa tra gli atleti dell’Accademia “Ivan Francescato”, Duccio Cosi e Andrea Martani, vincitori dell’ultima edizione del premio Best of Match. In piena sintonia con il mondo rugbistico e accademico, ai vincitori delle borse di studio è stato consegnato un “cap” con il logo rivisitato de Il “Sorriso che non si dimentica”, realizzato dallo studio Madcom di Verona.
I premiati si sono impegnati a veicolare e diventare testimonial dei messaggi di solidarietà e “eccellenza”, alla base dei progetti della Onlus. A chiudere l’incontro l’intervento di Giovanni Mazzi che ha presentato il progetto “Giovani 4.0, Creatività in movimento”, reso possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparma, che coinvolge i giovani del territorio in attività ricreative di vario genere.
La serata si è conclusa con un momento conviviale in club house.